Ne avrai senz’altro sentito parlare: da parecchio tempo e da più parti, sono state espresse gravi preoccupazioni circa i danni alla salute causati della cattiva qualità dell’aria all’interno degli edifici.
Per una maggiore efficienza energetica, le nostre abitazioni sono più “ermetiche”, utilizziamo poi materiali “sintetici” per costruire ed arredare, prodotti chimici per pulire, sanificare o profumare, queste scelte aumentano la concentrazione di inquinanti nell’aria delle nostre case, con pesanti ricadute sulla nostra salute.
E quando pitturiamo?
Tutte le pitture e vernici sintetiche rilasciano nell’ambiente, soprattutto in fase di essicazione, dei COV (Composti Organici Volati). Per legge queste emissioni devono rispettare dei limiti ed essere dichiarate sulle confezioni e sulla documentazione dei prodotti.
Tali informazioni però non sono immediatamente comprensibili. È quindi emersa la necessità di soddisfare la sempre maggiore richiesta di comprendere chiaramente e facilmente l’impatto sull’ambiente del prodotto verniciante che si andrà ad utilizzare. In quest’ottica, da qualche anno si sta sempre più diffondendo l’adozione della marcatura volontaria IAQ (Indoor Air Quality). Originariamente utilizzata solo sul mercato francese, la troviamo ora sugli imballi dei principali produttori europei. Definisce e classifica le emissioni del prodotto, misurate nell’ambiente dopo 28 giorni dall’applicazione (a norma ISO 16000).
Il risultato dell’analisi è l’attribuzione di una “classe” alla C alla A+ che sarà comunicata al consumatore con un simbolo posto sulla confezione. Individuabile a colpo d’occhio e rapidamente comprensibile, già famigliare perché simile a quello utilizzato in altri settori (es. apparecchi elettrici): più la lettera è distante dalla migliore classificazione (A+), peggiore sarà l’aria della nostra casa.
Sin qui abbiamo cercato di descrivere brevemente il significato e l’importanza della marchiatura IAQ. Vale la pena evidenziare due risvolti pratici che un corretto impiego di questa marcatura potrebbe portare all’utilizzatore professionale.
Il primo da ricordare è che il principale beneficiario di sostanze meno nocive è chi applica il prodotto. Quindi un’occhiata a simboli sulle confezioni al momento della scelta potrebbe essere “salutare”.
Il secondo risvolto, infine, si riferisce all’ecologia: l’attenzione all’ambiente e alla salute sono tra i temi principali in questo momento. Dimostrare premura ai propri clienti (magari evidenziandolo nei preventivi) sarà certamente un elemento distintivo e qualificante per un professionista.